La Saetta - Officina Meccanica Specializzata Plurimarche


 

Officina Meccatronica Specializzata Auto e Moto Plurimarche 
Installazione Impianti Gas Auto - BRC Gas Service 

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Regolamenti

IMPIANTI GAS AUTO

 

L'installazione dell'alimentazione a metano o gpl deve essere sottoposta a verifica ed approvazione (collaudo) da parte Dipartimento dei Trasporti Terrestri (ex Motorizzazione Civile) che rilascia, a seguito di certificazione dell’installatore un’adesivo da attaccare sulla carta di circolazione riportante le caratteristiche dell’impianto (in precedenza veniva apposto un timbro sulla c.c.)
Il collaudo dell'impianto va sostenuto una sola volta in assenza di modifiche dello stesso quali possono essere la sostituzione delle bombole o di altri componenti annotati nella c.c.
Se la carta di circolazione non è stata aggiornata si aplica l’articolo 78 del C.d.S. e lo stesso articolo si applica se sono state sostituite o aggiunte bombole senza annotazione sulla carta di circolazione.

METANO

Il serbatoio deve essere in corso di validità; ogni bombola porta sul fianco una punzonatura che indicante matricola e caratteristiche e soprattutto la data di scadenza della stessa.Il veicolo deve essere dotato di cartellino plastificato Gestione Fondo Bombole Metano di colore azzurroverde, rilasciato dall'installatore dei componenti (in caso di installazione dell'impianto) o al momento della sostituzione dei serbatoi (in caso di collaudo quinquennale degli stessi) e deve recare l'annotazione della loro scadenza (mese ed anno), la targa del veicolo ed il timbro della ditta che ha eseguito le operazioni.
Nel caso di vetture che montano l'alimentazione a metano di serie, la targhetta che prova la validità dei serbatoi è applicata nella parte interna della sportellino di accesso ai carburanti.

Allo scadere bisogna recarsi da un installatore il quale provvederà a smontarla ed a farla collaudare presso un centro specializzato a cura dell’istituto del GFBM (gestione fondo bombole metano) che prevede alla revisione, al controllo, alla certificazione ed alla sostituzione dei serbatoi.

Le bombole metano vanno controllate ogni 5 anni. Per la loro sicurezza l'Italia si avvale da tempo di un'apposita istituzione: GFBM SpA (Gestione Fondo Bombole Metano), finanziata direttamente da una

quota del prezzo del carburante (Legge 145 del 1990). Essa provvede gratuitamente alla revisione periodica (ogni cinque anni) per qualunque utente si rechi in sede con serbatoi scaduti, svuotati del metano, privi di valvole e smontati dall'autovettura. Se invece le operazioni di smontaggio, trasporto e rimontaggio sono svolte da un installatore, l'utente dovrà sostenere i costi del servizio. Ricordate al trasgressore che il personale dei distributori metano distributore non può rifornire serbatoi scaduti e che presso qualunque punto vendita metano, l'operatore che effettua il rifornimento ha l'obbligo di accertare la validità dei serbatoi, riportata sul cartellino plastificato, e di esigerlo dal cliente qualora non sia esposto o immediatamente visibile. In mancanza del cartellino, ove fosse possibile ed agevole, l'operatore avrà facoltà di procedere alla verifica delle punzonature sui serbatoi. Durante la revisione periodica del veicolo viene controllata la validità delle bombole installate risultante dal cartellino GFBM.

 

GPL

Dal 2001 è d'obbligo il montaggio degli impianti a gas che rispettano il regolamento Ece/Onu R67/01, evoluzione dell'R67 precedentemente in vigore. Principale novità di questo regolamento è l'adozione obbligatoria di tre valvole sul serbatoio del Gpl che ne aumentano ulteriormente la sicurezza. La prima valvola, comandata elettricamente dal circuito di accensione del motore, si chiude anche in caso d'incidente, quando il propulsore si spegne; nei vecchi impianti, l'elettrovalvola d'intercettazione del gas era posta nel vano motore, quindi un'eventuale perdita della tubazione a monte di essa non era controllata. La seconda valvola si apre automaticamente quando la pressione all'interno del serbatoio raggiunge i 27 bar, così da far sfogare parte del gas, richiudendosi quando la pressione scende sotto la soglia di apertura; si evita, così, che la sovrapressione provochi lo scoppio del serbatoio. Lo stesso compito è svolto dalla terza valvola, che interviene in caso d'incendio; questa contiene un elemento termofusibile che fonde a 110 °C, così da lasciar uscire il gas che può bruciare senza causare danni più gravi.

Per questi motivi le auto a Gpl non sono più bandite dalle rimesse sotterranee. Ciò, però, solo a certe condizioni. Il 3 dicembre 2002 è stato infatti pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 283 il Decreto del Ministero dell’Interno 22 novembre 2002 che ha modificato la norma (Decreto del Ministero dell’Interno 1 febbraio 1986) che, tra l’altro, regola il parcheggio nelle rimesse delle auto a Gpl (quelle a metano non sono soggette a restrizioni). La nuova norma consente il ricovero delle vetture alimentate a Gpl anche al primo piano interrato (anche se comunicante con altri piani sotterranei), purché l’impianto a gas sia omologato secondo il regolamento ECE/ONU R67-01 (obbligatorio per le installazioni successive al 1/1/2001come riportato sulla carta di circolazione).

Per gli impianti precedenti, invece, non cambia nulla, quindi rimane il divieto di parcheggio nei sotterranei.

È però possibile adeguare l’auto alle norme di sicurezza più recenti sostituendo il serbatoio del gas, con una spesa di circa 200/300 euro.

Le vetture equipaggiate con impianto GPL avente serbatoio di fabbricazione antecedente a dicembre 2000 sono munite di certificato per i serbatoi gpl indicante anche la data di scadenza dello stesso; dal 2001 il certificato per serbatoi di GPL non occorre se gli stessi risultano omologati ai sensi dei Regolamenti ECE 67 e ECE 67/01.
I serbatoi che rispondono alle norme del Regolamento ECE riportano sulla targhetta (del serbatoio) una marcatura del tipo "Ex 00 0000" ove:

- la "x" è un numero che rappresenta il paese ove è stato omologato (ad es.: per l'Italia "E3");

- i restanti caratteri rappresentano il numero di omologazione.

Il serbatoio gpl ha validità decennale e secondo quanto previsto dalla circolare n. B76/2000/MOT del 16/11/2000 Prot. 1069/UT83/CG(C1) del Ministero dei Trasporti e Infrastrutture il decimo anno di utilizzo deve intendersi decorrente:

  • dalla data del collaudo dell’impianto GPL in caso di installazione dello stesso successivamente all’immatricolazione del veicolo;
  • dalla data della prima immatricolazione del veicolo, se questo è allestito sin dall’origine con impianto GPL.

La scadenza è sempre e comunque il 31 dicembre del 10° anno rispetto a quello punzonato in bella evidenza sulla bombola (se ho 1997 sulla bombola la scadenza sarà il 31/12/2007).

Si ricorda che trascorsi 10 anni il serbatoio deve essere sostituito e in sede di revisione periodica deve essere accertato che i serbatoi non siano scaduti di validità mediante controllo diretto della punzonatura sul recipiente (serbatoi omologati secondo il Regolamento ECE) ovvero del certificato del serbatoio (ove disponibile).
La sostituzione del serbatoio viene annotata sulla carta di circolazione.

SICUREZZA IMPIANTI GAS AUTO

Anche se in giro ci sono ancora cartelli di divieto, le auto a Gpl possono parcheggiare al chiuso. Il decreto del 22 novembre 2002 del ministero dell’Interno permette il parcheggio al primo piano interrato delle autorimesse agli autoveicoli a Gpl con impianto dotato di sistema di sicurezza conforme al regolamento ECE/ONU 67/01. Chi ha trasformato a Gpl o acquistato il proprio mezzo a partire dal 1° gennaio 2001, ha montato obbligatoriamente un impianto di questo tipo.
I veicoli a Gpl che montano impianti non dotati di sistema di sicurezza conformi al regolamento ECE/ONU 67/01 sono ancora soggetti alle restrizioni previste dal decreto del 1° febbraio 1986, che consente ai possessori di veicoli a Gpl di parcheggiare “solamente nei piani fuori terra, non comunicanti con piani interrati”. Comunque, chi ha installato sul proprio mezzo un impianto a Gpl prima del 1° gennaio 2001, e quindi non in regola con il 67/01, può decidere di adeguarlo al regolamento europeo, sostituendo serbatoio e multivalvola; operazione che necessita di una breve sosta in officina. Le norme sul parcheggio nelle rimesse si applicano anche ai box condominiali, ma il regolamento interno a ciascun condominio può prevalere e vietare il parcheggio delle auto a gas (anche a metano). È comunque possibile chiedere la modifica delle norme, ma si deve convincere la maggioranza dei condomini.
Per quanto riguarda la possibilità di imbarcarsi su navi e traghetti, non esiste una normativa specifica, la regolamentazione è lasciata alla discrezionalità delle compagnie di navigazione, alcune delle quali fanno salire a bordo solo se il serbatoio del Gpl è vuoto. È opportuno dichiarare l’alimentazione a gas sia al momento dell’acquisto del biglietto sia al momento dell’imbarco. Nessuna limitazione particolare anche per quanto riguarda il transito nelle gallerie dei passi alpini: è comunque consigliabile comunicare di avere l’impianto Gpl. Discorso a parte se l’auto è alimentata a metano: questi veicoli non hanno alcuna limitazione. Possono parcheggiare nelle autorimesse, comprese quelle sotterranee e si imbarcano sulle navi.

IL REGOLAMENTO (UE) N. 461/2010 EX DECRETO MONTI: un’occasione per risparmiare sul tuo tagliando auto

Fino a qualche anno fa, ovvero fino al 2002, per effettuare i periodici tagliandi di verifica della propria auto senza perdere la garanzia della stessa era necessario rivolgersi esclusivamente a concessionari ufficiali della casa costruttrice del veicolo. E lo stesso valeva per le riparazioni in garanzia.
Questo sistema poteva comportare alcuni spiacevoli inconvenienti per gli automobilisti, come ad esempio lunghe liste di attesa, dovute alla forte richiesta, e prezzi di intervento spesso molto elevati.
Dal 2002 questo scenario è profondamente cambiato, grazie all’entrata in vigore del Regolamento CE 1400/2002, oggi Regolamento (UE) N. 461/2010 conosciuto anche come "Decreto Monti" o "Regolamento Monti", dal nome di Mario Monti, allora commissario europeo che ne aveva per primo promosso l’estensione.

Ma cos’è il Decreto Monti?

Il cosiddetto Decreto Monti (o legge Ber - Block Exemption Rule), è una normativa europea, valida quindi in tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea, entrata in vigore il 31 luglio 2002 – e recentemente prolungata fino al 2023 con l'emanazione del Regolamento (UE) n. 461/2010 - con lo scopo di disciplinare la distribuzione, la riparazione e la manutenzione degli autoveicoli, così come la fornitura di pezzi di ricambio, nel tentativo di stimolare e favorire il principio della libera concorrenza nel settore.
Allargamento del numero di strutture autorizzate ad effettuare interventi in garanzia, facilità di accesso per i riparatori indipendenti a una serie di fondamentali informazioni e strumentazioni tecniche (cataloghi, istruzioni, sistemi di diagnostica, corsi di formazione, attrezzature di collaudo etc etc), maggiore circolazione dei ricambi originali ed equivalenti all’originale.

In che modo il Regolamento (UE) n. 461/2010 (ex Decreto Monti) può essere considerato un vantaggio per gli automobilisti?

Favorire la libera concorrenza vuol dire offrire agli automobilisti una nuova e più ampia possibilità di scelta in termini di assistenza e ricambi.

Nel concreto, il primo grande cambiamento implicato da questa nuova regolamentazione è che il vincolo di cui abbiamo parlato prima decade: per poter usufruire della garanzia del proprio veicolo, non esiste più l'obbligo di effettuare tagliandi e riparazioni ordinarie presso un concessionario ufficiale della casa produttrice.
Tutti i tagliandi di verifica previsti dal libretto di manutenzione (compreso il primo, riguardo al quale molti automobilisti sono ancora convinti di doversi rivolgere al concessionario) e le riparazioni ordinarie possono quindi essere eseguiti anche presso autoriparatori indipendenti.

  • utilizzo esclusivo di ricambi di qualità equivalente all’originale (ovvero ricambi con la medesima qualità di quelli originali ma non prodotti secondo le specifiche tecniche e gli standard di produzione della casa madre del veicolo).
  • scrupoloso rispetto di una serie di precise istruzioni e accurate procedure dettate dalla stessa casa madre del veicolo per la sua corretta manutenzione e riparazione, 
  • corretta documentazione degli interventi e dei controlli effettuati (timbro sul libretto di manutenzione).

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